Antenne Abusive

ABUSI (1)

Cari amici, oggi vi racconto di un aspetto dolente della mia terra e della nostra attività.
La nostra piccola azienda agricola si trova a Verona in zona Torricelle. Il nome deriva dalla presenza di alcune torri militari realizzate dagli austriaci nei primi ‘800. Queste torri, tutte simili ma non identiche, sono state costruite con la pietra gialla locale chiamata  (erroneamente) Tufo , o terra “donega” come dicevano i vecchi contadini (da cui prende il nome il quartiere della Valdonega).

Lo scopo di queste fortificazioni era quello di proteggere Verona da Nord. Ogni torre è come una piccola caserma con varie stanze interne concentriche su due livelli e un bellissimo spiazzo sulla cima dove erano disposti i cannoni. All’interno c’è  una chicca che più di tante cose mi colpì quando dieci anni fa ebbi l’occasione di visitare proprio la Torre 2 al seguito di un tecnico antennista: la scala interna è doppia ed elicoidale: una rampa per la salita ed una per la discesa dei soldati.

Le antenne su questa Torre 2, per me che ho 28 anni, ci sono sempre state. Ricordo bene da piccolo  quando guardavo dalla finestra il buio della notte nei campi interrotto solo dal costante lampeggiare delle luci rosse sulla punta del pennone. Ricordo i tecnici che puntualmente venivano a fare i rilievi magnetici per verificare se le case, la chiesa di San Mattia e l’Ospedale di Santa Giuliana fossero bersaglio di onde nocive. Non trovarono mai nulla perché effettivamente siamo -pare – sotto il cono d’ombra dove infatti Tv e cellulari non prendono.

La foto che segue mi ricorda un aneddoto: era maggio 2006, poco prima della maturità me ne stavo sulla trapiantatrice (quello seduto dietro sono io) invece che studiare;  stavamo piantando il vigneto di Rondinella nella parte alta vicino alle antenne. Ricordo che quell’impianto è stato un parto poiché ogni 30 minuti esatti qualcosa che trasmetteva dalla Torre 2 interferiva per un paio di minuti con i segnali Gps della macchina piantavigne e i filari “prendevano una brutta piega”, costringendoci a tornare indietro e a piantare nuovamente le barbatelle.

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Nel 2009  iniziai a farmi qualche domanda seria: con le prime idee di costruirmi la cantina  mi scontrai con il regolamento comunale  che impediva nuove edificazioni per “tutelare il paesaggio della collina”. Com’era possibile parlare di tutela del paesaggio quando negli anni le antenne continuavano a spuntare come fiori sopra alla povera Torre 2 che tanto, massiccia com’è ne sopporta il peso senza batter ciglio?

Con qualche amico e vicino di casa  iniziammo ad interessarci attivamente del problema e passammo diverso tempo in giro per uffici. Singolare è stato il rimbalzo che abbiamo fatto tra Demanio e Comune.
Ci trovammo in un ginepraio. L’unica soluzione che ci parve sensata all’epoca era quella di coinvolgere un agricoltore locale così anziano da non esser più penalmente perseguibile, attaccare il suo trattore al traliccio delle antenne e buttarle giù per  risolvere la cosa così, stile “fattoincasa”. Ovviamente prevalse il buon senso.

Bene, oggi scrivo ciò perchè vedo che domani sera, Domenica 11 Ottobre 2015, la trasmissione Report di Milena Gabanelli ha in programmazione una puntata con un servizio dedicato a questo problema.
per il momento è disponibile una preview sul sito del Corriere. CLICCA QUI

report gabanelli

Gioisco e sono pieno di speranze. Ho sempre più la certezza che in questo nostro strano bel paese per ottenere qualcosa si debba puntare “sull’azione Gabibbo” più che sulle norme e sulla loro applicazione.

PS: Se qualcuno avesse voglia di divertirsi gli consiglio di fare richiesta per aprire una finestrella 40×40 cm su una parete di una normalissima casa non vincolata, qui in zona Torricelle.

Giovanni Ederle

Author: Giovanni

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