Siamo fra i 15 siti italiani da prendere come modello!

Vi racconto che ho scoperto da pochissimo tramite segnalazione dell’amica Marta Guiotto (vinipagani.it) che la mitica Donatella Cinelli Colombini ha pubblicato oggi un articolo sul suo blog (cinellicolombini.it) che riprende un  articolo a firma di Fabio Italiano in cui tra i 15 migliori siti web di cantine italiane da prendere come modello viene citato anche giovanniederle.it  .

Bene, da questa prima frase discretamente complicata potete capire al volo quanto riesco a dedicarmi alla comunicazione. Scoprire che la rete parla di qualcosa che mi interessa tramite altre persone è all’ordine del giorno… e questo non va bene!

Donatella Cinelli Colombini

Veniamo al succo (o mosto) del discorso: Fabio Italiano, palermitano di nascita, classe 1968, residente in Olanda, appassionato di vini e di web, è curatore unico di un blog molto interessante (mywinemarketing.com) e del sito  bereilvino.it . I suoi articoli, attraverso analisi d’ immagine, SEO e piattaforma Cms, raccontano di come le cantine italiane sfruttano le potenzialità della rete. Ogni anno analizza circa 4.000 siti (attività svolta per passione e condensata in 4 giorni di fuoco) per stilare poi una lista indicativa delle cantine da prendere come modello.
Nel suo articolo del 7 giugno 2015 fra le 15 cantine di quest’anno, che bello, c’è anche la mia!

Giovanni Ederle

Ciò che più mi ha colpito nell’articolo è la mancanza di contenuti che Francesco rileva in rete. Come viene riportato nel blog “Contenent is King” (cit. Bill Gates) e qui non ci piove. Però ero convinto che il sito potesse essere relativamente scarno di contenuti se appoggiato ad un blog invece più attivo.Secondo Fabio Italiano dovrei incrementare le informazioni sui vini, i pdf scaricabili, le note degustative, più racconti sui vini e su come nascono, ecc.
Si, si potrebbero aggiungere, ma…. dove trovo il tempo??? Quest’obiezione -che noto sto sollevando sempre più spesso- vi assicuro è frustrante!

Paolo Conterno

Al di là della battuta (mica tanto lontana dalla verità) sul tempo a disposizione, il pallino dei contenuti è sempre stata una cosa su cui mi sono concentrato nei siti che ho realizzato in passato. Detta così passo da sbruffone o da pubblicitario ma non sono né l’uno né l’altro. Da quando mi occupo dell’azienda, cioè  in 10 anni, ho rifatto 6 siti dell’agriturismo (sanmattia.it) e 3 siti della campagna (giovanniederle.it). In effetti mi rendo conto che già così il discorso parte nel modo sbagliato poiché equiparare un sito di una struttura turistica al sito di una cantina non è corretto al 100%. Però la questione su cui sto ragionando è che -statistiche alla mano- le visite delle aree di contenuto secondario del sito dell’agriturismo versione “piena di contenuti” erano davvero più che marginali (0,3/0,5% per sezioni tipo la storia della famiglia, la storia dei luoghi, eventi,  ecc…) e tutto il traffico era concentrato solo su prodotto (camere/appartamenti) e pagina dei prezzi. Punto. Da questo e da altri ragionamenti un po’ meno rudimentali mi sono sempre chiesto quanto senso avesse caricare il sito di contenuti e non puntare sul solo blog per questo aspetto.. La mia idea (realizzata da Titanka) era di dare molto spazio alle immagini anche se effettivamente come rileva Fabio purtroppo la pesantezza ne appesantisce un po’ la fruibilità…

Torraccia del Piantavigna

Le analisi di Fabio vogliono essere spunto di riflessione e stimolo per ulteriori miglioramenti nella comunicazione online delle cantine, e personalmente ne farò tesoro.
Lo ammiro molto per  l’opera di evangelizzazione (come dice lui stesso) che svolge da anni in rete. Effettivamente c’è molto lavoro da fare e molti siti devono ancora adeguarsi, il mio in primis.

Caspita, se avessi conosciuto prima il suo blog sarebbe stato molto più facile reperire idee e avere il polso dell’offerta wineweb in italia, quindi dei competitor.Decugnano dei Barbi

Nel suo articolo ci sono un sacco di elementi tecnici che ci permettono di avere uno spirito critico aggiornato nel momento in cui fosse necessario avere a che fare con nuove proposte da nuovi fornitori. In questo momento più che mai subiamo l’attacco selvaggio di fornitori web con proposte pazzesche che spesso è difficile identificarli come i ciarlatani che sono. Tipo Pagine Gialle una volta e le agenzie pseudo Google oggi..

Grazie a questo articolo abbiamo  in mano un interessante vademecum che può darci un peso diverso nelle valutazioni di nuovi fornitori ma anche nella trattativa con la webagency di fiducia!

Santa Maria La Nave

Sintesi per un sito corretto come consigliato da Fabio Italiano: 

CONTENUTI:  tanti, utili e interessanti
SEO: necessario e costa, ma non si scappa
BLOG: indispensabile per accrescere l’interesse della rete verso il nostro sito, verso la nostra attività
DESIGN: responsive, no-frills, bello; deve essere super semplice, da effetto WOW!!!
CMS: opensource non vincolato a piattaforme di proprietà, come è invece nel mio caso.
E-COMMERCE: indispensabile nel futuro, meglio partire subito credendoci e impiegando risorse in comunicazione e personale dedicato.

Per quanto riguarda la problematica della piattaforma opensource di proprietà mi trovo pienamente d’accordo con Fabio sull’opportunità di avere soluzioni indipendenti che non creino vincoli fastidiosi con le webagencies. Tuttavia nel mio piccolo ho visto che i miei siti hanno una vita media di 2 anni, quindi nel peggiore dei casi si stringono i denti e via. Finalmente ho trovato un’agenzia super professionale che mi sento di consigliare e che grazie ai consigli dell’articolo di mywinemarketing.com adesso “bacchetterò” a dovere..

Per ora è tutto, vado a “spiare” questi colleghi cosa combinano!!!

Author: Giovanni

Share This Post On