La paura delle Api è pericolosa

In questo periodo ho pronti nel cassetto diversi articoletti per il blog che parlano della nostra attività di apicoltori e del fantastico mondo delle api.

Api e sciami lr

Oggi però mentre mi trovavo in terrazza in agriturismo per la consueta degustazione ho notato come reagivano i diversi ospiti alle tante api che gironzolavano laboriosamente intorno alle nostre teste. E quindi ho deciso di affrontare il tema della paura delle api. Com’è normale in questi casi le reazioni sono state le più diverse, da chi schizzava lontano urlando per il terrore a chi rimaneva fermo immobile quasi impietrito praticamente in apnea, a chi infine faceva finta di nulla e non degnava le vespe della minima considerazione.

Ovviamente di queste tre reazioni l’unica corretta è la terza poiché comportandoci normalmente non agitiamo gli insetti e non rischiamo di incappare in fastidiose punture facilmente evitabili.

Api e alveare def

Pietrificarsi e andare in apnea è sicuramente una strategia per evitare la fatidica puntura ma è una pratica poco socievole e poco divertente. Scappare e agitarsi è invece particolarmente sbagliato.  In situazioni di pericolo infatti il nostro corpo emette i feromoni della paura verso i quali gli insetti sono particolarmente sensibili. Vari studi hanno dimostrato infatti che i nostri feromoni scatenano l’azione bellicosa delle api a nostre spese. Inoltre i movimenti veloci e scattosi che compiamo nei momenti di panico vengono interpretati in maniera negativa dagli insetti “armati” che si sentono minacciati e quindi ci attaccano perché vogliono difendere il loro alveare.

Il trucco con le api, e in genere con tutti gli insetti, è di mantenersi il più calmi possibile in modo da non emettere ormoni che ci tradiscano. I movimenti poi devono essere lenti e fluidi, non scattosi. Dobbiamo comportarci come se fossimo un evento atmosferico o un albero contro cui nulla possono i nostri piccoli nemici armati.

api in volo def

Il caso specifico delle api è veramente didattico a riguardo. Quando si apre un’arnia ci si trova immediatamente a contatto con circa 50.000 piccole api che hanno appena perso il tetto di casa, pensate  quindi di che umore possono essere. Subito qualche ape suicida ci si lancia addosso ma se ci si muove lentamente e ci si pone nei loro riguardi con calma e fermezza, come fossimo una sciagura ambientale contro cui nulla possono le piccole api, allora le probabilità di rimanere vittima di varie sguainate di pungiglione si riducono molto.

Un altro piccolo segreto di cui ci avvaliamo spesso quando apriamo un’arnia è l’utilizzo del fumo. Oltre alla paura le api avvertono molto bene anche la puzza del fumo e ne sono terrorizzate. L’apicoltore conosce questo segreto e ci marcia sopra. Infatti uno strumento molto utile che accompagna molti lavori dell’apicoltore è l’affumicatoio. Si tratta di quel piccolo mantice dentro cui si brucia del carbone il cui fumo viene soffiato verso le api. Quando queste realizzano che c’è odore di fumo scatta in loro qualche riflesso evolutivo che rievoca il pericolo dell’incendio per la colonia e sapete dunque che fanno? Corrono a riempirsi la pancia di miele e si preparano a scappare con le scorte per l’esodo. In realtà nessuno poi va da nessuna parte ma l’addome pieno di miele fa si che non riescano neanche più ad estrarre lo spadino per pungerci. Forte, no?!

camilla gio e api_ok

In ogni caso ricordatevi di non schiacciare volontariamente o meno gli insetti all’attacco: il più delle volte rilasciano ormoni particolari che richiamano l’attenzione del gruppo che vi si lancerà addosso decisamente agguerrito!

Author: Giovanni

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