Qualche pillola di Agriturismo: Qui non c’è Coca Cola…

Bene, oggi sono ispirato al punto giusto per raccontarvi uno dei vari elementi distintivi che differenziano un agriturismo da un ristorante.

Capita spesso di ricevere critiche e recensioni negative come quella che ho scelto come immagine principale e che vi riporto qui in versione integrale:pas coca intera

Riassumo in versione concentrata: Il signor Christophe C (che ringraziamo per averci lasciato una recensione che -anche se negativa- ci serve moltissimo) è stato da noi in giugno ad orario aperitivo cercando Coca Cola, Spritz etc.
Non trovando ciò ha preferito andare oltre e lasciare alla concorrenza i suoi 300€.

Il mio primo pensiero è stato il dispiacere per non essere riusciti a comunicargli che questa piccola “limitazione” poteva essere un vantaggio. Infatti produciamo 6 differenti etichette di vino cui poi si aggiungono 2 #Agricocktail (aperitivi realizzati con prodotti aziendali) più tutte le centrifughe di frutta e verdura a km0 che proponiamo in sostituzione alle bibite. Ma non si può accontentare tutti. Di seguito vi racconto il perché della nostra scelta.

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Vi sono due motivi principali per cui a Corte San Mattia non c’è e non ci sarà mai la Coca Cola (o prodotti simili)  a disposizione degli ospiti, un motivo legale ed un motivo legato alla nostra filosofia.

In primis dovete sapere che  l’attività di Agriturismo in Veneto è regolamentata dalle L.R. n.28 del 10/08/12, dalla L.R. n.35 del 24/12/13 e dal D.G.R. n.613 del 21/04/15 con i relativi regolamenti attuativi.
Circa la somministrazione di pasti/bevande/spuntini la legge è molto rigida e prevede che l’agriturismo utilizzi:

– materie prime prevalentemente autoprodotte dall’azienda agricola (min 65%)
– che poi possa acquistare materie prime da altre aziende agricole locali (max 30%)
– o dal libero mercato di distribuzione (max 15%) relativamente ai soli prodotti necessari in forma accessoria alla preparazione dei    piatti.

Queste percentuali si riferiscono al valore di mercato della merce utilizzata.
legge
Acquistare Coca Cola, Aperol, superalcolici, ecc, ci permetterebbe sicuramente di soddisfare un’enorme richiesta cui rinunciamo costantemente ma altrettanto sicuramente ci farebbe sballare le percentuali di cui sopra.

Vi assicuro che produrre in azienda agricola verdure, frutta, animali da cortile, uova ecc non è per niente facile, costano tantissimo in termini di tempo e purtroppo -conteggiati a prezzo di mercato- valgono pochissimo  (non andiamo a rincarare i prezzi di vendita dei nostri prodotti perché sono perfettamente Bio, da coltivazioni non intensive, ecc..)

Il motivo più “filosofico” invece per il quale abbiamo scelto da anni di non avere Coca Cola è che è il prodotto forse più diffuso al mondo. C’è in tutti i ristoranti di Verona, Italiani, Europei.  Sono sicuro di poter trovare Coca Cola in qualsiasi parte del globo. Notate che tutto ciò è completamente in controtendenza con i principi della tipicità, della tradizione, del “mangiare locale”, della nostra storia? Ecco, questo noi lo sentiamo molto forte e abbiamo deciso di concentrare sempre più i nostri sforzi per rimanere coerenti con le nostre scelte.

Da quest’anno in realtà stiamo lavorando parecchio per sviluppare vari prodotti di grande tendenza realizzati però con materie prime aziendali e quindi sempre in linea con il #fattodanoi  ovvero il “fatto in casa” che è uno dei nostri pilastri. Nella recensione ci viene criticato che tra le varie tante cose che non è possibile trovare da noi, c’è anche lo spritz. Il Signor Christophe ha ragione se intende Aperol Spritz, ma sbaglia in senso generale. Come ricorderete, mia sorella Camilla questa primavera si è cimentata nella produzione di Sciroppo di Sambuco con i fiori dei sambuchi che abbiamo in azienda. Lo spritz quindi c’è , non alla “venesssiana” (o padovana o veronese o come o preferite ma pur sempre arancione aperol) ma alla moda dei Trentini: Spumante, Sciroppo di Sambuco, seltz e menta: un Hugo in piena regola. Particolarità ? Non ci stanchiamo mai di dire che l’unico ingrediente non nostro è il bicchiere.

centrifuga a buso

Tanti ospiti (specialmente se con molti bambini al tavolo) chiedono spesso di avere Coca Cola, bibite, gelati ecc. Ricordo addirittura ad un pranzo di prima comunione che in una tavolata molto grande sono comparse dalle borse di qualche signora organizzata, una serie di bottigliette di plastica di Coca Cola ovviamente abusive. La cosa più simpatica è stata che quando chiesi all’organizzatrice di ritirarle facendo presente che in caso di controllo mi avrebbero creato problemi, la signora mi rispose: “beh che problema c’è? diciamo che le ho portate da casa come medicinale. Sa, non digerisco bene.”

Giovanni

Author: Giovanni

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